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Storia di Pavitraropana o Shravana-sukla o Putrada Ekadasi, che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Shravana (Luglio-Agosto).
Shri Yudhisthira Maharaja disse:
(Yudhisthira Maharaja a Krishna): “Oh Madhusudana, Oh uccisore del demone Madhu, per favore sii misericordioso con me e descrivimi la Ekadasi che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Shravana (Luglio-Agosto).”
Il Signore Supremo, Sri Krishna, rispose:
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Si, Oh re, ti narrerò le sue glorie, solo ascoltando di questa sacra Ekadasi si ottiene tanto merito quanto quello che si ottiene compiendo il sacrificio del cavallo.
Al tramonto di Dvarpara-yuga viveva un Re chiamato Mahijita, che governava il regno di Mahismati-puri.
Poiché non aveva figli, il suo intero regno gli sembrava assolutamente triste.”
NOTA: Un uomo sposato che non ha figli, non ottiene felicità in questa vita o nella prossima.
La parola Sanscrita per ‘figlio’ è ‘putra’.
La sillaba ‘Pu’ è il nome di un particolare inferno, e ‘Tra’ significa ‘liberare’.
Quindi la parola Putra tra i suoi significati ha anche: ‘una persona che libera dall’inferno chiamato Pu.’
Per questo ogni uomo sposato dovrebbe produrre almeno un figlio ed educarlo in modo appropriato; in questo modo il padre verrà liberato dalla condizione infernale di vita.
Tuttavia questa ingiunzione non si applica ai seri devoti del Signore Vishnu o Krishna, per i quali il Signore diviene figlio, padre e madre.
Su questo punto, Chanakya Pandita afferma:
satyam mata pita jnanam
dharmo bhrata daya sakha
santih patni ksama putrah
sadete mama vandhavah
“La Verità è mia madre, la conoscenza è mio padre, i miei doveri sono mio fratello, la gentilezza è mia amica, la tranquillità è mia moglie e il perdono è mio figlio. Questi sei sono i membri della mia famiglia.”
Tra le 26 qualità principali di un devoto del Signore, il perdono è il principale. Per questo il devoto deve impegnarsi a fondo e sviluppare questa qualità.
Chanakya dice: “il perdono è mio figlio” perciò un devoto del Signore, persino se sul sentiero della rinuncia, deve osservare questa Ekadasi e pregare di ottenere questo tipo di “figlio”.
(fine del commento al testo)
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Per lungo tempo il re cercò con molto impegno di ottenere un erede. Senza ottenerlo. Vedendo gli anni trascorrere, il Re Mahijita divenne sempre più ansioso. Un giorno disse nell’assemblea dei suoi consiglieri:”
(Re Mahijita ai suoi consiglieri): “Non ho commesso peccati in questa vita e non sono presenti tra i miei possedimenti, ricchezze acquisite ingiustamente. Non mi sono mai appropriato delle offerte ai Deva o ai Brahmana.
Quando sono stato impegnato in guerra ed ho conquistato regni, ho seguito le regole e le ingiunzioni dell’arte militare, proteggendo i miei sottoposti come se fossero miei propri figli.
Ho punito persino i miei parenti se i loro atti andavano contro la legge e se i miei nemici erano miti e religiosi, sono sempre stati accolti come benvenuti.
Oh nati due volte, benché io sia religioso e segua con fede gli standard vedici, ancora casa mia è priva di un figlio. Gentilmente, ditemene il motivo.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Ascoltate le parole del Re, i Brahmana consiglieri discussero tra loro e con lo spirito di aiutare il Re, visitarono vari ashram di grandi saggi.
Alla fine, i Brahamana consiglieri arrivarono da un saggio che era austero, puro, soddisfatto in sé stesso e che osservava strettamente un voto di digiuno.
I suoi sensi erano completamente sotto controllo, aveva vinto la collera ed era esperto nello svolgimento dei suoi doveri.
In verità questo grande saggio era così esperto in tutte le conclusioni dei Veda che aveva esteso la durata della sua vita quanto quella del Signore Brahma stesso.
Si chiamava Lomasa Rishi e conosceva passato, presente e futuro.
Al trascorrere di ciascun kalpa, un pelo cadeva dal suo corpo (un kalpa equivale a 4.320.000.000 anni umani).
Affascinati da questa grande anima, i Brahamana consiglieri del Re Mahijita, ad uno ad uno si avvicinarono al saggio, dicendo:”
(Brahamana consiglieri al saggio Lomasa Rishi): “Solo grazie alla nostra grande fortuna, Oh saggio, ci è stato concesso di vederti.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Lomasa Rishi vedendoli prostrarsi davanti a lui, rispose:”
(Lomasa Rishi ai Brahamana consiglieri): “Gentilmente ditemi, perché siete venuti da me offrendomi preghiere? Farò tutto ciò che è in mio potere per risolvere i vostri problemi perché i saggi come me hanno un solo scopo: aiutare gli altri. Non dubitate di questo.”
(Commento al testo)
Lomasa Rishi aveva tutte le buone qualità perché egli era un devoto del Signore, come spiegato nello Srimad-Bhagavatam (5:18:12):
yasyasti bhaktir bhagavaty akinchana
sarvair gunais tatra samasate surah
harav abhaktasya kuto mahad-guna
manorathenasati dhavato bahih
“In chi è fermamente situtato nel servizio di devozione a Krishna, tutte le buone qualità di Krishna e dei Deva, sono costantemente manifeste.”
Al contrario, chi non ha devozione per la Suprema Personalità di Dio, non ha nessuna buona caratteristica perché mentalmente impegnato nella speculazione dell’esistenza materiale, che rappresenta la caratteristica esterna del Signore.”
(fine del commento al testo)
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “I Brahamana consiglieri del Re, dissero:”
(Brahamana consiglieri al saggio Lomasa Rishi): “Siamo venuti da te, Oh elevato saggio, per chiederti aiuto per risolvere un problema molto serio. Oh saggio, tu sei come il Signore Brahma. In verità non c’è saggio migliore di te in tutto il mondo. Il nostro Re Mahijita, non ha figli benché egli ci abbia mantenuto e protetto come se noi fossimo tutti suoi figli.
Vedendolo così infelice per il fatto di non avere figli, siamo noi stessi diventati molto tristi, Oh saggio, quindi siamo entrati nella foresta per effettuare severe penitenze.
Grazie alla nostra buona fortuna, siamo capitati davanti a te.
I desideri e le attività di tutti, divengono un successo solo per averti visto. Per questo umilmente ti chiediamo di dirci come il nostro caro Re possa ottenere un figlio.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Ascoltando la loro sincera richiesta, Lomasa Rishi entrò in profonda meditazione per un momento, capendo subito quale fosse stata la vita precedente del Re. Quindi disse:”
(Lomasa Rishi ai Brahamana consiglieri): “Il vostro governante, nella sua vita precedente era un mercante che, ritenendo la sua ricchezza insufficiente, commise azioni peccaminose. Viaggiando in diversi villaggi per commerciare, a mezzogiorno del giorno dopo la Ekadasi che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Jyeshtha (Trivikrama – Maggio-Giugno), egli divenne assetato. Capitò quindi che incontrasse una pozza d’acqua nei pressi di un villaggio ma proprio mentre stava per bere quell’acqua, arrivò una mucca accompagnata dal suo giovane vitellino. Queste due creature erano anch’esse assetate a causa del caldo ma quando la mucca ed il suo vitellino iniziarono a bere, il commerciante con rudezza allontanò i due animali, soddisfacendo egli solamente la sete.
Questa offesa contro una mucca ed il suo vitello ha prodotto come risultato che il vostro Re sia ora senza un figlio.
Tuttavia le buone azioni compiute durante la vita precedente, gli hanno permesso di governare su un reame indisturbato.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Ascoltate queste parole i Brahamana consiglieri del Re, dissero:”
(Brahamana consiglieri al saggio Lomasa Rishi): “Oh rinomato rishi, abbiamo sentito dire che i Veda affermano che si possono annullare gli effetti dei peccati delle vite precedenti per mezzo dell’acquisizione di meriti. Sii gentile, dacci delle istruzioni seguendo le quali i peccati passati del nostro Re possano essere distrutti; per favore concedigli la tua misericordia così che un principe possa trovare nascita nella famiglia reale.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Lomasa Rishi disse:”
(Lomasa Rishi ai Brahamana consiglieri): “C’è una Ekadasi chiamata Putrada, che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Shravana. In questo giorno tutti voi, incluso il vostro Re, dovreste digiunare restando svegli tutta la notte seguendo con scrupolo tutte le norme e i regolamenti di Ekadasi.
Quindi dovreste dedicare al Re qualsiasi merito ottenuto da questo digiuno.
Se seguirete queste mie istruzioni, il Re sarà certamente benedetto dalla nascita di un buon figlio.”
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Tutti i Brahamana consiglieri del Re furono molto contenti dall’ascolto delle parole di Lomasa Rishi ed offrirono al saggio i loro grati omaggi. Poi, con gli occhi luminosi dalla felicità, tornarono alla loro dimora. Quando arrivò il mese di Shravana, i consiglieri del Re ricordarono le parole di Lomasa Rishi e sotto le loro istruzioni, tutti i cittadini di Mahismati-puri, così come lo stesso Re, seguirono il digiuno di Ekadasi.
Il giorno seguente la Ekadasi, (Dvadasi), i cittadini doverosamente offrirono i meriti conseguiti grazie al digiuno di Ekadasi, al loro Re.
Per la forza di questi meriti, la regina divenne gravida e a suo tempo diede nascita ad un bellissimo figlio.”
Il Signore Krishna concluse:
(Krishna a Yudhisthira Maharaja): “Oh Yudhisthira, la Ekadasi che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Shravana è diventata quindi famosa come Putrada (che concede la benedizione di un figlio).
Chiunque desideri felicità in questo mondo e nel prossimo, dovrebbe certamente digiunare da tutti i grani e legumi, in questo santo giorno.
In verità, chiunque semplicemente ascolti le glorie di Putrada Ekadasi, diviene completamente libero da tutti i mali, viene benedetto con un buon figlio e certamente ascende al paradiso dopo la morte.”
Così termina la narrazione delle glorie di Pausha-shukla o Putrada o Pavitraropana Ekadasi, dal Bhavishya Purana di Veda Vyasadeva.