Foto di una mucca con il suo vitello
Le mucche sono nostre madri, come le nutrici sono anche nostre madri, al pari della madre biologica e della Madre Terra.

Attualmente le persone atee, guidate da “scienziati” altrettanto atei, supportati dalla stampa, sono convinte e convincono che la popolazione umana (di cui vorrebbero ridurre il numero attraverso perversi espedienti) ed i bovini siano tra le cause dell’ipotetico surriscaldamento globale anche chiamato “cambiamento climatico”.

C’è addirittura uno studio dell’Institute of Behavioural Physiology (Leibniz Institute for Farm Animal Biology, Germania) e della School of Psychology (University of Auckland, Nuova Zelanda) che insegna ai vitelli ad usare la toilette. Perché? Perché si vuole limitare l’inquinamento delle acque e l’effetto serra da parte di alcuni prodotti dell’azoto contenuto nell’urina.

Una mucca può produrre anche 20-30 litri di urina al giorno, a seconda dell’alimentazione e delle condizioni di allevamento. Dove va a finire tutta questa pipì? In Paesi come la Nuova Zelanda, dove gli allevamenti sono prevalentemente all’aperto, l’urina degli animali finisce nel terreno: qui l’azoto di cui è ricca si ricombina dando origine a nitrato e protossido di azoto, che sono inquinanti ambientali. La soluzione per gli atei? Abbattere quanti più bovini possibile e passare al latte di soia. Incredibilmente, le mucche sono come nostra madre ma in questa epoca di discordia e buio spirituale, le mucche vengono uccise.

L’età di una mucca può raggiungere i 40 anni, ma ciò accade molto raramente. Il toro vive molto meno: quindici anni. Tuttavia, a volte ci sono individui unici. Quindi, ci fu un caso famoso nella storia della zootecnia, quando una mucca visse mezzo secolo. Solo questa è l’eccezione piuttosto che la regola. Nelle fattorie, le mucche vivono raramente così a lungo. Fate voi i conti: 20 litri di urina per 365 giorni, per 40 anni.

Se si vuole far vivere le mucche più a lungo del previsto, ci si dovrà impegnare a tenere l’animale lontano dall’ambiente urbano, specialmente quando si tratta di grandi centri industriali. Le mucche si sentono meglio all’aria aperta nel villaggio. Lì, l’aria non è avvelenata dai gas di scarico e l’acqua è più pulita.

Come per gli uccellini in gabbia che accompagnavano i minatori, segnalando con la loro morte la pericolosità dell’aria in miniera, così dove vivono le mucche felicemente, anche l’uomo può condurre una vita felice.

Nel Bhaktivedanta Ashram di Tharamani, Chennai – Tamil Nadu, India, ci sono due aree dedicate alla crescita di prodotti vegetali ed in quella zona che più è stata concimata dai bovini per un paio d’anni, i vegetali crescono più velocemente e di migliore qualità mentre nell’altra zona più lontana dai bovini, non c’è ancora traccia né di fiori, né di frutti. Articolo in lingua inglese, consultabile seguendo questo collegamento.

Oppressa dal peso di milioni di Re arroganti, Madre Terra cercò Brahama come suo rifugio. Brahama a sua volta pregò il Signore Vishnu attraverso un inno vedico, quando udì una voce che era nel cielo e che diceva che l’afflizione della Madre Terra era ben conosciuta dalla Persona Suprema e che gli dei dovevano nascere sulla Terra, pur rimanendo nei loro regni, Terra dove sarebbe apparso il Signore Krishna ed anche Suo fratello Balarama. Ecco perché tutti i mandriani che c’erano in Vraja, di cui il più illustre era Nanda e tutte le loro mogli, nonché i Vrishni guidati da Vasudeva e le donne Yadava capeggiate da Devaki, come pure i loro congiunti parenti ed amici di Nanda e Vasudeva che gli erano devoti, erano tutti per la maggior parte divinità.

Nel frattempo, il Re Kamsa (che nella sua esistenza precedente fu il demone Kalanemi, ucciso da Vishnu) stava guidando il cocchio nuziale di sua cugina Devaki sul quale era anche lo sposo Vasudeva, quando il Re udì una voce dal cielo che lo avvertiva che l’ottavo figlio di sua cugina, lo avrebbe ucciso, quindi il peccaminoso Kamsa sguainò la sua spada per uccidere sua cugina Devaki, come fanno generalmente gli avidi monarchi, naturalmente prede della passione e dediti alla gratificazione sensoriale che su questa terra uccidono padre, madre, fratelli ed i loro parenti. Colui che vive compiendo atrocità, sebbene respiri, è come se fosse morto, poiché le persone lo maledicono durante la sua vita e quando muore sicuramente è destinato all’inferno, l’inevitabile destino di colui che si identifica con il corpo.

Alla nascita del Signore Krishna, Nanda aveva radunato i Bramini per far loro ripetere inni di benedizione. Al bambino venne fatto il bagno rituale con cui aveva conseguito la purezza. Nanda donò ai Bramini duecentomila mucche che avevano appena dato alla luce un vitello e sette grandi mucchi di semi di sesamo simili a montagne.

Sarebbe il caso che voi leggiate la storia meravigliosa del bambino Krishna che uccide il demone Putana.

Un uomo che ascolta o recita con reverenza la storia di questo meraviglioso gioco del Signore Krishna , consistente nella liberazione di Putana, giunge a sviluppare il bene supremo, ovvero amore per Krishna.

In lingua inglese, non mancano i libri e addirittura si possono trovare in formato Kindle, che per noi vecchi presbiti, è l’unico modo (dopo le lenti di ingrandimento)  per leggere. In italiano invece, le opportunità scarseggiano.  Poiché il libro in italiano è protetto da Copyright, vi toccherà seguire questo collegamento per cercare le storie di Krishna in italiano, nella sezione libri.

Comunque sia, dopo che le donne di Vrindavana trovarono il bambino Krishna seduto sul petto del cadavere di Putana, decisero di sottoporLo a dei riti che potevano proteggerLo dagli spiriti malvagi. Ondeggiarono intorno a Lui, una coda di mucca, che le scritture dichiarano essere la sede della Dea Lakshmi. Bagnarono il bambino con l’urina di una mucca, che è considerata sacra come l’acqua del Gange e Lo coprirono con la polvere raccolta sotto gli zoccoli delle mucche, perché tale polvere è considerata sacra come la totalità delle acque sacre. Si assicurarono della Sua sicurezza cospargendoLo in dodici punti pronunciando dodici differenti nomi del Signore, con sterco di mucca che è considerato un’altra sede della Dea Lakshmi. Le donne terminarono i riti con l’augurio che tutti gli spiriti malevoli, tutti coloro che sono terrificati dai nomi del Signore Vishnu, potessero morire.

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