In questa storia di Papankusha Ekadasi, si parla del Signore Padmanabha. L’universo spirituale è infinito e solo una sua piccolissima parte è occupata dall’energia materiale, come una nuvola che ricopre parzialmente il cielo. Vishnu si sdraia in un sonno meditativo, sulle acque dell’Oceano Causale contenuto in questa specie di nuvola e grazie all’espirazione dal Suo corpo fuoriescono innumerevoli sfere che verranno poi riassorbite con l’inspirazione. In ciascuna di queste sfere, Vishnu si sdraia sul serpente Ananta e dal Suo ombelico spunta lo stelo di un fiore di loto, sulla cui sommità appare Brahma. Esistono quindi innumerevoli Universi materiali, ciascuno con un Vishnu Padmanabha disteso su un serpente Ananta, ciascuno con uno stelo di fiore di loto che spunta dal Suo ombelico, ciascuno con un Brahama alla sommità del fiore di loto.
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Yudhishthira Maharaja disse: “Oh Madhusudana, come si chiama la Ekadasi che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Ashvina (Settembre-Ottobre)? Ti prego, sii misericordioso e rivelami questa verità.”
La Suprema Personalità di Dio, Krishna, rispose:
(Krishna a Yudhishthira Maharaja): “Oh Re, ti prego ascolta che ti spiego le glorie di questa Ekadasi (Papankusha Ekadasi) la quale rimuove tutti i mali. In questo giorno uno dovrebbe adorare, secondo le regole della archana viddhi, la divinità di Padmanabha (il significato del None Padmanabha è: Colui dal cui ombelico nasce un loto), il Signore Vishnu, dal cui ombelico nasce il loto. Facendo questo, si ottiene qualsiasi piacere celeste uno possa desiderare ed alla fine si ottiene la liberazione da questo mondo. Semplicemente offrendo i propri umili omaggi al Signore Vishnu, che cavalca Garuda, uno può raggiungere lo stesso merito che acquisirebbe sottoponendosi con sensi controllati e per lungo tempo a grandi penitenze. Benché una persona possa aver commesso illimitati abominevoli peccati, può sfuggire alle punizioni infernali semplicemente offrendo i suoi omaggi al Signore Hari, che rimuove tutti i mali. I meriti guadagnati per essersi recato in pellegrinaggio nei Santi luoghi di questo pianeta terrestre, possono essere raggiunti semplicemente cantando i Santi Nomi del Signore Vishnu. Chiunque canti quei Santi Nomi come Rama, Vishnu, Janardana o Krishna, specialmente nel giorno di Ekadasi, non vedrà mai Yamaraj, il Re del regno della punizione. Nemmeno il devoto che digiuna per Papankusha Ekadasi, che Mi è molto cara, vedrà la dimora di Plutone. Sia il Vaishnava che critica il Signore Shiva che gli Scivaisti che criticano Me, certamente finiscono all’inferno. Il merito ottenuto dalla esecuzione di cento sacrifici del cavallo e cento sacrifici di Rajasurya non è paragonabile ad un sedicesimo del merito che un devoto è in grado di ottenere dal digiundo di Ekadasi. Non c’è merito più alto del digiuno di Ekadasi che uno possa ottenere. In verità niente nei tre mondi è altrettanto soddisfacente o in grado di purificare dai peccati accumulati, di Ekadasi, il giorno del Signore Padmanabha. O Re, fin quando una persona non osserva un digiuno nel giorno del Signore Padmanabha chiamato Papankusha Ekadasi, rimane peccatore e le reazioni ai suoi passati peccati non lo lasceranno mai, come una casta moglie. Non c’è altro merito in tutti e tre i mondi che possa eguagliare il merito ottenuto dall’osservanza del digiuno in questa Ekadasi. Chiunque lo osservi con fede, non vedrà mai la morte personificata, il Signore Yamaraj. Chi desidera la liberazione, elevazione ai pianeti celesti, buona salute, belle donne, ricchezza e cereali, dovrebbe semplicemente digiunare durante questa Pashunkusha Ekadasi.
O Re, non il Gange o Gaya, Kashi, o Pushkara, nemmeno il Santo luogo di Kurukshetra, possono concedere altrettanto auspicioso merito quanto questa Papankusha Ekadasi. O Maharaj Yudhishthira, protettore della terra, dopo aver osservato Ekadasi durante il giorno, il devoto dovrebbe rimanere sveglio durante la notte, assorto nell’ascolto, nel canto e nel servizio al Signore. Grazie a questo si può ottenere facilmente la Suprema dimora del Signore Vishnu. Non solo quello, ma dieci generazioni degli antenati della madre, dieci generazioni di antenati del padre e dieci generazioni da parte della propria moglie, vengono tutti liberati grazie ad una singola osservanza del digiuno in questa Ekadasi. Tutti quegli antenati ottengono la loro originale forma trascendentale a quattro braccia di Vaikuntha. Indossando abiti gialli e meravigliose ghirlande, cavalcano verso il regno spirituale sulle spalle di Garuda, il famoso grande nemico dei serpenti. Questa è la benedizioni che i Miei devoti guadagnano semplicemente osservando correttamente una Papankusha Ekadasi.
O migliore dei Re, che si sia un bambino, un giovane o un anziano, digiunare durante Papankusha Ekadasi libera da tutti i peccati e rende immuni dal dover soffrire la punizione della rinascita nelle regioni infernali. Chiunque osservi un digiuno per Papankusha Ekadasi, diviene libero da tutti i mali e ritorna alla dimora spirituale del Signore Hari. Chiunque doni oro, semi di sesamo, terra fertile, mucche, cereali, acqua potabile, un ombrello o un paio di scarpe in questo che è il giorno più auspicioso tra i Santi giorni, non dovrà mai visitare la dimora di Yamaraj, che punisce sempre i peccatori.
Ma se un residente della Terra, non esegue i suoi doveri spirituali, specialmente l’osservanza di un digiuno come quello di Ekadasi, il suo respiro è detto non sia migliore od utile di quello di un mantice. O migliore dei Re, specialmente in questa Papankusha Ekadasi, persino il povero può prima prendere un bagno e poi fare della carità in accordo alle proprie possibilità e fare altre attività auspiciose, sempre in accordo alle proprie possibilità. Chiunque faccia sacrifici per il beneficio della gente, o costruisca fontane pubbliche, luoghi di riposo, giardini o abitazioni, non soffre le punizioni di Yamaraj.
Veramente, uno dovrebbe comprendere che una persona deve aver compiuto tali attività pie in passato se gode ora di lunga vita, ricchezza, nobile nascita o libertà dalle malattie. Ma la persona che osserva Papankusha Ekadasi va nella dimora della Suprema Personalità di Dio, Vishnu.”
Il Signore Krishna così concluse: “Quindi, Oh santo Yudhishthira, ti ho narrato le glorie della auspiciosa Papankusha Ekadasi.”
Così termina la storia delle glorie di Papankusha Ekadasi o Ashwina-shukla Ekadasi, dal Brahma-vaivarta Purana.
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