Haribodhini o Papaharini o Prabodhini o Devotthani o Utthana Ekadasi, è la seconda Ekadasi (Kartik Shukla, quindicina chiara) del mese di Kartika.

Il Signore Brahma disse a Narada Muni:

(Brahma disse a Narada Muni): “Caro figlio, O migliore tra i saggi, ti racconterò adesso le glorie di Haribodhini Ekadasi, che sradica tutti i tipi di male e concede grande merito oltre che la liberazione alla persona intelligente che si abbandona al Signore Supremo. O migliore dei Brahamana, i meriti acquisiti bagnandosi nel Gange hanno valore solo fin quando non arriva Haribodhini Ekadasi. Questa Ekadasi, che ricorre durante la quindicina chiara del mese di Kartika, è molto più purificatrice di un bagno nell’Oceano, in un luogo di pellegrinaggio o in un lago. Questa sacra Ekadasi è più potente nell’annulare peccato, che mille sacrifici Asvamedha o cento sacrifici Rajasuya.” (il sacrificio Rajasuya implicava la sottomissione di tutti i Re e la distribuzione di ricchezze a centinaia di migliaia di Brahamana)

Narada Muni chiese:

(Narada Muni a Brahma): “O padre, per favore descrivi i meriti relativi al digiuno completo in Ekadasi, mangiare zuppa (senza grani o legumi), o mangiare una sola volta a mezzogiorno (senza grani o legumi).”

Il Signore Brahma rispose:

(Brahma a Narada Muni): “Se una persona mangia una sola volta a mezzogiorno di Ekadasi, i mali delle sue vite precedenti sono cancellati, se mangia una zuppa, i mali accumulati durante le sue due precedenti nascite sono rimossi e se digiuna completamente, i mali accumulati durante le sue precedenti sette vite sono sradicati. O figlio, qualsiasi cosa sia solo raramente raggiunta nei tre mondi, è ottenuta da chi osserva strettamente Haribodhini Ekadasi. Una persona i cui mali eguagliano in volume quello del Monte Sumeru, vede ridursi a niente questo volume di peccati, se semplicemente digiuna per Papaharini Ekadasi (un altro nome per Haribodhini Ekadasi). I mali accumulati da una persona durante un migliaio di precedenti nascite, sono ridotti in cenere se non solo digiuna ma rimane sveglio durante tutta la notte di Ekadasi, proprio come una montagna di cotone può essere ridotta in cenere se uno accende un piccolo fuoco in essa. O Narada, una persona che strettamente osserva questo digiuno, ottiene i risultati che ho menzionato. Persino se uno compie una piccola quantità di attività pie in questo giorno, seguendo le regole e le prescrizioni, ottiene merito quanto il volume del Monte Sumeru; tuttavia una persona che non segue le regole e le prescrizioni date nelle Scritture, può compiere attività pie quanto il Monte Sumeru in volume ma non guadagnerà nemmeno una piccola quantità di meriti. Chi non canta il Gayatri mantra tre volte al giorno, chi trascura i giorni di digiuno, chi non crede in Dio, chi critica le Scritture Vediche, chi pensa che i Veda portino solo rovina a chi segue le loro ingiunzioni, chi gode della moglie di un altro, chi è assolutamente stupido e malvagio, chi non apprezza i servizi che gli sono stati offerti, o chi raggira gli altri, tale persona peccatrice non può mai eseguire qualsiasi attività religiosa con successo. Sia esso un Brahamana o un sudra, chiunque provi a godere della moglie di un altro, in particolare la moglie di una persona nata due volte, è detto non sia migliore di un mangiatore di cani.
O migliore dei saggi, qualsiasi brahamana che goda del sesso con una vedova o una donna Brahamana sposata con un altro uomo, conduce sé stesso e la propria famiglia, alla rovina. Qualsiasi Brahamana che gode di sesso illecito non avrà figli nella sua prossima vita e qualsiasi merito possa aver acquisito in passato, viene rovinato. In verità, se tale persona mostra arroganza verso un Brahamana nato due volte o un maestro spirituale, egli perde il suo avanzamento spirituale immediatamente, come anche le sue ricchezze e figli. Questi tre tipi di uomini rovinano i loro meriti acquisiti: chi il cui carattere è immorale, chi intrattiene rapporti sessuali con la moglie di un mangiatore di cani e chi apprezza l’associazione di furfanti e di vagabondi. Chiunque si associ con gente peccaminosa e visiti le loro mogli senza uno scopo spirituale, finisce direttamente nella dimora del Signore Yamaraja, il soprintendente della morte. Per chi mangia in tale casa, i suoi meriti acquisiti vengono distrutti assieme alla sua fama, durata della vita, figli e felicità. Qualsiasi peccaminoso mascalzone che insulti una santa persona, presto perde la sua religiosità, sviluppo economico, gratificazione dei sensi ed alla fine brucia nelle fiamme dell’inferno. Chiunque gradisca offendere le persone sante o chiunque non interrompa qualcuno che insulta le persone sante, è considerato non migliore di un somaro. Tale uomo immorale vede con i propri occhi la sua dinastia distrutta.
Una persona il cui carattere non è pulito, una canaglia o un truffatore o chi trova sempre difetti negli altri, non raggiunge una alta destinazione dopo la morte, persino se si impegna generosamente a fare la carità o si impegna in altre attività pie.
Quindi, uno dovrebbe astenersi dal compiere atti infausti ed impegnarsi solo in quelli pii, in grado di accrescere il merito ed evitare la sofferenza. Tuttavia, a colui che dopo dovuta considerazione, decide di digiunare per Haribodhini Ekadasi, tutti i mali di cento precedenti vite, vengono sradicati e chiunque digiuni e rimanga sveglio durante tutta la notte di questa Ekadasi, acquisisce meriti illimitati e dopo la morte va nella suprema dimora del Signore Vishnu, così come lui diecimila dei suoi antenati, parenti e discendenti raggiungono poi quella dimora. Persino se i suoi antenati sono implicati in molti peccati e sono sofferenti in un inferno, essi ancora ottengono corpi spirituali meravigliosamente adornati e felicemente vanno nella dimora di Vishnu.
O Narada, persino uno che ha commesso l’efferato peccato dell’uccisione di un Brahamana viene liberato da tutte le macchie del suo carattere digiunando durante Haribodhini Ekadasi e rimanendo sveglio quella notte.
Il merito che può essere conseguito bagnandosi in tutti i luoghi di pellegrinaggio, eseguendo un sacrificio del cavallo o dando mucche, oro o terra fertile in carità, può essere facilmente raggiunto digiunando in questo santo giorno e rimanendo svegli tutta la notte.

Chiunque osservi Haribodhini Ekadasi viene celebrato come altamente qualificato e rende famosa la sua dinastia. Come la morte è certa, così è certa la perdita della propria ricchezza. Conoscendo questo, O migliore dei saggi, uno dovrebbe osservare il digiuno in questo giorno così caro ad Hari – la santa Haribodhini Ekadasi.

Tutti i luoghi di pellegrinaggio nei tre mondi, subito vengono a risiedere nella casa della persona che digiuna in questa Ekadasi. Quindi, per compiacere il Signore che tiene nella mano un disco, uno dovrebbe smettere ogni impegno, abbandonarsi ed osservare questo digiuno di Ekadasi. Colui che digiuna durante questo giorno Haribodhini è riconosciuto come un uomo intelligente, un asceta ed uno i cui sensi sono veramente sotto controllo. Egli solo gode di questo mondo in modo appropriato ed otterrà certamente la liberazione. Questa Ekadasi è molto cara al Signore Vishnu, quindi è la vera essenza della religiosità. Persino una sola osservanza di essa, benedice con la più grande delle ricompense in tutti i tre mondi. O Naradaji, chiunque digiuni in questa Ekadasi, definitivamente non entrerà più in un utero e quindi, devoto pieno di fede del Signore Supremo, smette tutte le varie attività religiose e semplicemente si abbandona al digiuno in questa Ekadasi.
Per quella grande anima che onora questa Ekadasi digiunando e rimanendo sveglio tutta la notte, il Signore Supremo, Govinda, personalmente pone termine alle conseguenze delle attività peccaminose accumulate a causa delle azioni della sua mente, corpo, e parole. O figlio, per chiunque si bagni in un luogo di pellegrinaggio, fa carità, canta i Santi Nomi del Signore Supremo, si impegni in austerità ed effettui sacrifici per Dio durante Haribodhini Ekadasi, tutti i meriti così ottenuti divengono eterni. Un devoto che adora il Signore Madhava in questo giorno con corredi di prima scelta, diviene libero dal grande male di centinaia di vite. Una persona che osserva questo digiuno ed adora in modo appropriato il Signore Vishnu, viene liberato dal più grande pericolo. Questo digiuno di Ekadasi compiace il Signore Janardana così tanto che Egli prende nella Sua dimora la persona che osserva il digiuno e mentre il devoto la raggiunge, illumina dieci direzioni universali. Chiunque desideri bellezza e felicità, dovrebbe tentate di onorare Haribodhini Ekadasi, specialmente se cade di Dvadasi.

I peccati delle passate cento vite commessi durante la fanciullezza, giovinezza ed età anziana in tutte quelle vite, siano questi peccati secchi od umidi, vengono annullati dal Signore Supremo Govinda se uno digiuna per Haribodhini Ekadasi con devozione. Haribodhini Ekadasi è la migliore Ekadasi.
Nulla è inottenibile o raro in questo mondo per chi digiuna in questo giorno Questa Ekadasi concede cereali, grande ricchezza ed alto merito come anche sradica tutti i peccati, terribili ostacoli alla liberazione. Digiunare durante questa Ekadasi è mille volte meglio che dare in carità durante un giorno di eclissi solare o lunare. Nuovamente, come ti ho detto, O Naradaji, qualsiasi merito è guadagnato da chi si bagna in un luogo di pellegrinaggio, esegua sacrifici e studi i Veda, rappresenta solo un decimilionesimo del merito guadagnato dalla persona che digiuna una sola volta per Haribodhini Ekadasi.
Qualsiasi merito uno abbia acquisito nella vita a motivo delle sue attività pie, diviene completamente infruttuoso se non si osserva questo digiuno di Ekadasi e se non si adora il Signore Vishnu nel mese di Kartika.
Per questo, dovresti sempre adorare il Signore Supremo, Janardana e renderGli servizio. Quindi, otterrai la meta desiderata, la più alta perfezione.

Durante Haribodhini Ekadasi, un devoto del Signore non deve mangiare nella casa di altri o mangiare cibo cucinato da un non devoto. Altrimenti egli consegue il merito che si ottiene digiunando in un giorno di Luna piena.

Discussioni filosofiche sulle Scritture durante il mese di Kartika compiacciono il Signore Vishnu più di colui che dona in carità elefanti e cavalli o che esegue sacrifici costosi. Chiunque canti o ascolti la descrizione delle qualità e dei divertimenti del Signore Vishnu, persino se solo metà o un quarto di un verso, attiene il meraviglioso merito che deriva dal regalare cento mucche ad un Brahamana.
O Narada, durante il mese di Kartika uno dovrebbe smettere ogni tipo di attività ordinaria e dedicare tutto il tempo e le energie, specie mentre digiuna, nella discussione dei passatempi trascendentali del Signore Supremo.
Tale glorificazione del Signore Hari nel giorno così caro al Signore, Ekadasi, libera cento generazioni precedenti. Colui che spende il suo tempo godendo ti tali discussioni, specialmente nel mese di Kartika, raggiunge i risultati di dieci milioni di sacrifici del fuoco e brucia in cenere tutti i suoi peccati.

Chi ascolta le meravigliose storie che riguardano il Signore Vishnu, particolarmente durante il mese di Kartika, automaticamente guadagna lo stesso merito concesso a chi dona un centinaio di mucche in carità.
O grande saggio, una persona che canta le glorie del Signore Hari durante Ekadasi, consegue il merito guadagnato dal dono di sette isole.”

Narada Muni chiese al suo glorioso padre:

(Narada Muni a Brahma): “O sire universale, migliore di tutti gli esseri celesti, ti prego di dirmi come osservare questa oltremodo sacra Ekadasi. Che tipo di merito essa concede alla persona di fede?”

Il Signore Brahma rispose:

(Brahma a Narada Muni): “O figlio, una persona che vuole osservare questa Ekadasi dovrebbe alzarsi presto la mattina di Ekadasi, durante il periodo del brahma-muhurta (da una ora e mezza prima del sorgere del Sole fino a cinquanta minuti prima del sorgere del Sole). Dovrebbe poi pulirsi i denti e prendere un bagno in un lago, fiume, pozza d’acqua, fontana o nella propria casa, a seconda delle situazioni.
Dopo, adorato il Signore Keshava, dovrebbe ascoltare attentamente le sacre descrizioni del Signore. Dovrebbe pregare al Signore in questo modo: O Signore Keshava, in questo giorno che Ti è molto caro digiunerò e domani onorerò il Tuo sacro prasadam. O Signore dagli occhi di loto, O infallibile, Tu sei il mio unico rifugio. Benevolmente proteggimi.

Dopo aver pronunciato questa solenne preghiera davanti al Signore con grande amore e devozione, deve digiunare con allegria.
O Narada, chiunque rimanga sveglio tutta la notte di questa Ekadasi, cantando belle canzoni per glorificare il Signore, danzando in estasi, suonando deliziosamente strumenti musicali per il Suo piacere trascendentale e recitando i passatempi del Signore Krishna come in buona fede sono riportati nella letteratura Vedica, tale persona certamente risiederà molto distante dai tre mondi, nell’eterno regno spirituale di Dio.

Per Haribodhini Ekadasi si dovrebbe adorare il Signore Krishna con canfora, frutti e fiori profumati, specialmente il fiore agaru (nella medicina Ayurvedica, il legno di Aloe – Aquilaria agallocha – è conosciuto con il nome di Agar ed anche Agaru in sanscrito). Uno non deve essere assorbito nel fare soldi in questo importante giorno. In altre parole, l’avidità deve essere scambiata con la beneficenza. Questo è il procedimento per trasformare la perdita in illimitato merito. Uno deve offrire molti tipi di frutti al Signore e lavarLo con l’acqua di una conchiglia. Ciascuna di questa pratiche devozionali, quando eseguite durante Haribodhini Ekadasi, offrono dieci milioni di volte più beneficio che bagnarsi in tutti i luoghi di pellegrinaggio e fare qualsiasi forma di beneficenza.

Persino il Signore Indra unisce i palmi delle sue mani offrendo omaggi al devoto che in questo giorno adora il Signore Janardana con ottimi fiori agastya (nome botanico: Sesbania grandiflora).
Il Signore supremo Hari è molto soddisfatto quando viene decorato con bei fiori agastya. O Narada, io do la liberazione a chi con devozione adora con foglie di albero bel (Il Bel o Bael è un albero da frutto sacro, dedicato al Signore Shiva. Il nome botanico è: Aegle marmelos), il Signore Krishna in questa Ekadasi del mese di Kartika.
E a colui che durante questo mese adora il Signore Janardana con foglie fresche di Tulsi e fiori fragranti, O figlio, io personalmente riduco in cenere tutti i peccati possa ever commesso in diecimila vite.
Chi semplicemente veda Tulsi Maharani, la tocchi, mediti su di lei, narri la sua storia, le offra omaggi, preghi per la sua misericordia, la pianti, la adori o bagni le sue foglie, sarà eternamente nella dimora del Signore Hari. O Narada, chi serve Tulsi-devi in questi nove modi ottiene la felicità sul più alto mondo per altrettante migliaia di ere (yuga) quanto i tronchi e rami possano essere presenti in una pianta matura di Tulasi.
Quando una pianta di Tulsi è completamente cresciuta produce semi e molte piante crescono da quei semi, spargendo i loro rami, rametti e fiori e quei fiori ancora produrranno semi. Per altrettanti migliaia di kalpa quanti sono i semi prodotti in questo modo, gli antenati di chi serve Tulasi in quei nove modi, vivranno nella dimora del Signore Hari.

Quelli che adorano il Signore Keshava con fiori kadamba (Nome botanico: Neolamarckia cadamba), che sono molto cari a Lui, ottengono la Sua misericordia e non debbono vedere la dimora di Yamaraja, la morte personificata.
Qual’è l’utilità di adorare qualcun altro se tutti i desideri possono essere soddisfatti dal soddisfare il Signore Hari? Per esempio, un devoto che Gli offre petali di fiore bakula (La pianta Bakula è stata utilizzata nella medicina Ayurvedica per secoli. Nome botanico: Mimusops elengi), ashoka (l’albero di Ashoka è menzionato nel Ramayaṇa in riferimento all’Ashoka Vatika, un grande giardino dove Hanuman incontra per la prima volta Sita. Nome botanico: Saraca Indica) e patali (Nome botanico: Bignonia suaveolens), viene liberato dalla miseria e dall’angoscia per altrettanto tempo quanto Luna e Sole esistono in questo universo ed alla fine raggiunge la liberazione. O migliore dei brahmana, una offerta di fiori kannera al Signore Jagannatha porta tanta felicità sul devoto quanta ne otterrebbe adorando il Signore Keshava per quattro yuga.
Chi offre fiori di Tulasi (boccioli) al Signore Krishna durante il mese di Kartika, acquista più meriti di quanti se ne ottengono donando in carità dieci milioni di mucche.
Persino una offerta devozionale di nuovi germogli d’erba, porta con sé cento volte il beneficio ottenuto da una adorazione rituale del Signore Supremo.
Chi adora il Signore Vishnu con foglie di albero samika è reso libero dagli artigli di Yamaraja, il signore della morte.
Chi adora il Signore Vishnu durante la stagione delle piogge con fiori champaka o di gelsomino, non ritorna più sul pianeta Terra.
Chi adora il Signore che soltanto con un solo fiore kumbhi ottiene il vantaggio di donare una pala (200 grammi) di oro.
Se un devoto offre un singolo fiore giallo di ketaki, o wood-apple, albero del Signore Vishnu, che cavalca Garuda, viene liberato dai peccati accumulati in dieci milioni di nascite.
Inoltre, chi offre al Signore Jagannatha fiori ed anche un centinaio di foglie unte con pasta di legno di sandalo rosso e giallo, certamente va a risiedere a Svetadvipa, molto oltre la copertura di questa creazione materiale.

O più grande dei Brahmana, Narada, dopo quindi aver adorato il Signore Keshava, che concede tutte le felicità materiali e spirituali, durante Haribodhini Ekadasi, uno deve alzarsi presto il giorno seguente, prendere un bagno in un fiume, cantare sul japa i Santi Nomi di Krishna e a casa fare con amore servizio devozionale al Signore al meglio delle proprie possibilità.
Per interrompere il digiuno, il devoto deve prima offrire del prasada a dei Brahamana e solo dopo, con il loro permesso, mangiare dei cereali.
Doopo di questo, per compiacere il Signore Supremo, il devoto deve adorare il suo maestro spirituale, il più puro dei devoti del Signore, offrendogli abiti, oro e mucche, secondo le proprie capacità.
Questo di certo soddisfa il Signore Supremo, che detiene il disco.

Poi il devoto deve donare una mucca ad un Brahamana, e se il devoto ha trascurato qualche regola della vita spirituale, dovrebbe confessarlo davanti al Brahamana devoto del Signore, quindi il devoto deve offrire al Brahamana della dakshina (soldi). O Re, coloro che hanno assunto una zuppa in Ekadasi devono nutrire un Brahamana il giorno seguente. Questo soddisfa molto la Suprema Personalità di Dio. O figlio, se un uomo ha digiunato senza chiedere il permesso al suo precettore, o se una donna ha digiunato senza chiedere il permesso a suo marito, lui o lei devono donare un bue ad un Brahamana.
Miele e yogurt sono anche doni appropriati per un Brahamana.
Chi ha digiunato dal ghee deve donare latte, chi ha digiunato dai cereali deve donare riso, chi ha dormito sul pavimento deve donare una lettiera con una trapunta, chi ha mangiato su un piatto di foglie deve donare un vaso di ghee, chi è rimasto in silenzio deve donare una campana e chi si è astenuto dal sesamo deve dare oro in carità ed alimentare una coppia di Brahmana con un sontuoso banchetto. Un uomo che desidera prevenire la calvizie deve donare uno specchio ad un Brahamana, chi ha scarpe di seconda mano deve donare scarpe e chi si è astenuto dal sale deve donare dello zucchero ad un Brahamana.
Durante questo mese tutti devono offrire con regolarità una lampada al ghee al Signore Vishnu o a Srimati Tulsidevi in un tempio. Un digiuno di Ekadasi è completo quando si offre ad un Brahamana qualificato un vaso d’oro o di rame pieno di ghee con degli stoppini insieme ad otto pentole contenenti dell’oro, ricoperte con abiti.
Chi non può sostenere economicamente questi doni deve almeno delle dolci parole ad un Brahamana.
Chi fa queste cose, sicuramente ottiene il pieno beneficio del digiuno di Ekadasi.

Dopo aver offerto i propri omaggi e chiesto il permesso, il devoto deve mangiare il suo pasto.
Con questa Ekadasi, termina Chaturmasya, così qualsiasi cosa sia stata dismessa durante Chaturmasya deve essere donata ai Brahmana.
Chi segue Chaturmasya riceve merito illimitato, O Re dei Re e dopo la morte va nella dimora del Signore Vasudeva.
O Re, chiunque osservi senza interruzione Chaturmasya ottiene felicità eterna e non deve accettare una nuova nascita.
Ma se qualcuno interrompe il digiuno, diventa o un uomo cieco o un lebbroso.

Quindi ti ho narrato l’intero procedimento per osservare Haribodhini Ekadasi. Chi legge o ascolta questa storia raggiunge il merito guadagnato dal dono di mucche ad un Brahamana qualificato.”

Così termina la storia delle glorie di Karttika-sukla Ekadasi, anche conosciuta come Haribodhini Ekadasi o Devotthani Ekadasi, dallo Skanda Purana.

Da Hari-Bhakti-Vilasa:
(16/289 dallo Skanda Purana, parole del Signore Brahma)
Oh Narada Muni, chi digiuna durante Prabodhini (quando il Signore si sveglia) Ekadasi, non entrerà più nell’utero di un’altra madre. Quindi, una persona deve smettere tutte le occupazioni e digiunare in questo particolare giorno di Ekadasi.

(16/293 dal Padma Purana)
Chi digiuna con ferma intelligenza nel giorno in cui il Signore Supremo Hari, che dorme su un letto di serpenti nemici di Garuda, va a riposare nell’Oceano di latte sul letto di Ananta Sesa e nel giorno in cui Egli si sveglia, ottiene il soddisfacimento di tutti i suoi desideri.

(16/301 dal Varaha Purana, conversazione tra Yamaraja e Narada Muni)
Questa Prabodhini Ekadasi è famosa per premiare con la devozione al Signore Hari. Oh migliore dei saggi (Narada Muni), la personalità di Ekadasi è presente su questo pianeta terrestre nella forma non manifestata del Signore Hari. (Srila Sanatana Gosvami ribadisce nel suo Digdarsini-tika che uno che osserva esattamente il digiuno di Ekadasi, adora direttamente il Signore Hari. Questo è il significato di questo verso. Quindi, è detto che Ekadasi è uguale al Signore Hari stesso).

(16/412 dal Mahabharata)
Una persona che ha osservato il digiuno di Caturmasya, che dura quattro mesi e dove ci si astiene da alimenti diversi per ciascun mese, dovrebbe terminare il suo digiuno il giorno di Dvadasi della quindicina chiara del mese di Karttika.

(16/129 dallo Skanda Purana)
Un topo femmina morì bruciata da una lampada al ghee offerta da qualcun altro, durante il giorno di Ekadasi. Il topo femmina ottenne quindi una raramente ottenibile forma umana ed alla fine raggiunse la destinazione suprema.

Srila Sanatana Gosvami scrive nel suo Digdarsini-tika: “In questo verso si scopre come sia possibile ottenere il risultato di una offerta diretta di una lampada durante Ekadasi. La storia del topo è molto famosa nel Padma Purana, Kartika Mahatmya.
(In un tempio del Signore Visnu, viveva un topo che mangiò il ghee da una lampada al ghee offerta al Signore Vishnu e non ancora completamente spenta. Un giorno, il topo femmina venne presa dalla fame e dal desiderio di mangiare del ghee da una lampada che non si era ancora spenta completamente. Il cotone della lampada gli si impigliò tra i denti. Poiché il ghee era ancora acceso, il topo iniziò a saltare davanti alla divinità del Signore, morendo quindi per il fuoco. Ma il Signore Visnu alla fine Gli concesse la liberazione, la destinazione suprema, perché aveva accettato i salti del topo davanti a Lui durante la celebrazione della arati.)

(Padma Purana, Kartika Mahatmya – Glorie del rimanere svegli durante la notte di Prabodhini Ekadasi):
I peccati accumulati durante migliaia di vite precedenti, bruciano come una massa di cotone se si rimane svegli durante Prabodhani-ekadasi. Persino se colpevole del peggior efferato peccato, come l’uccisione di un Brahmana, O saggio, tale persona si scrolla via i suoi peccati rimanendo sveglio durante Prabodhani-ekadasi in onore di Vishnu. Tutti i suoi peccati di mente, voce e fisici saranno lavati via dal Signore Govinda. (388-390)
Risultati difficili da ottenere persino con grandi sacrifici (yajna), come lo Asvamedha, senza sforzo vengono conseguiti da coloro che rimangono svegli durante Prabodhani-ekadasi. (391)
Il Signore in questo giorno dev’essere portato fuori in un grande festival Ratha-yatra, dopo averLo svegliato dal Suo sonno per i quattro mesi di Caturmasya, da Sayani Ekadasi quando il Signore si riposa sull’Oceano di latte.
Questo festival viene molto ben descritto nel Padma Purana.

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